Gay & Bisex
Vacanza di Natale 1/2
di 23e69love
13.01.2024 |
224 |
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"A quel punto mi accorsi che quell'uomo aveva qualcosa che gli usciva dai pantaloni, dalla patta dei pantaloni: non era un cazzo, dalle dimensioni era un..."
Il mio amico Flavio (nome di fantasia), ha acquistato un appartamento in un borgo abbandonato sull'appennino tosco emiliano e vi si è trasferito per viverci. Da poco sono terminati i lavori di ristrutturazione della sua casa, anche se nel borgo ancora continuano, e mi ha invitato a trascorrervi qualche giorno nel periodo di Natale. Ed io ho accettato volentieri perché avevo proprio bisogno di una pausa.Così la mattina del 26 dicembre parto da Roma, comodamente verso le 9.30.
Colazione al bar sotto casa e via sull'autostrada. Dopo un paio di ore mi rendo conto di aver sopravvalutato le capacità di tenuta della mia prostata e comincio a cercare un autogrill dove potermi fermare. I chilometri passavano e lo stimolo aumentava e così arrivato ad una area di sosta e picnic decido di fermarmi. Parcheggio deserto, un silenzio quasi irreale dovuto alla vegetazione intorno all'area, nessun rumore dall'autostrada: cerco i bagni ma non li trovo ed allora decido di fare all'antica, vado verso il boschetto. Scavalco la piccola staccionata e mi inoltro nella macchia, voltandomi ogni tanto per capire se fossi ancora visibile dal parcheggio. Trovato il punto giusto, mi metto di fronte ad un alberello, punto bene i piedi, slaccio i pantaloni e comincio a dare sollievo al mio povero organo. Mentre assolvo al bisogno con lo sguardo dò un'occhiata intorno e noto nel bel mezzo del verde un sacchetto di spazzatura: una busta da supermercato, con i manici annodati a formare una specie di orecchie di coniglio. Mi scappa un commento a voce alta: "E che cazzo!" Che era più una imprecazione che un commento.
A farmi sobbalzare e ad interrompere il silenzio mi risponde una voce: "Grande o piccolo?"
Dopo un primo momento di stupore, non so come ma gli rispondo: "Sempre meglio grande!" .
E l'altra voce: " Diciotto bastano?".
Io sempre più sorpreso ma incuriosito rispondo: "Seee...magari, dite tutti così, poi dal vivo...".
E la voce: "Provare per credere!" .
In quel momento mi rendo conto di sentire dei passi avvicinarsi, sarei voluto fuggire ma ancora non avevo terminato la minzione: e ormai quasi nel panico sento comparire alle mie spalle dei passi strani ed anche curiosamente ansimanti: mi volto e a due metri da me mi stava fissando un cane, una specie di setter, quei cani da caccia, sicuramente incrociato con chissà quante altre razze, e pochi attimi dietro di lui compare il suo padrone: " Buono Jerry (nome di fantasia), è un amico, vai a passeggiare " disse la voce (che adesso aveva anche un corpo) al cane. Questo non se lo fece ripetere due volte e con pochi salti sparì tra gli alberi. A quel punto mi accorsi che quell'uomo aveva qualcosa che gli usciva dai pantaloni, dalla patta dei pantaloni: non era un cazzo, dalle dimensioni era un würstel tirolese! Di quelli belli cicciotti, ed era ancora moscio. Si avvicinò e disse: "Chi non piscia in compagnia..." lasciando la frase sospesa e cominciò ed urinare a due passi da me. Non so quanto tempo durò ne se pisciò veramente perché ero proprio imbambolato. Credo di essere rimasto per un tempo indefinito in quella posizione, a gambe divaricate con pantaloni sbottonati e l'uccello di fuori, e mi ripresi quando mi accorsi che il tizio aveva in mano una salvietta umida e me la stava porgendo dicendomi: "Permetti?". Il mio sguardo confuso, interdetto, smarrito lo fece sorridere e con quella salvietta in mano si avvicinò al mio cazzo e comincio prima ad asciugarmi la cappella e poi a massaggiarlo. Nonostante la situazione surreale ed il mio scompiglio interiore, il suo massaggio fece effetto ed il cazzo mi si indurì. Ritornai in me e vidi che anche il wurstelone si stava gonfiando, mi feci coraggio e gli dissi: " Se vuoi...posso contraccambiare...ed anche di più"
"Vuoi farlo qui, dove vengono a pisciare in tanti? Ci porto spesso il cane a passeggiare e so bene in quanti lo fanno. Oppure puoi venire da me, sono il custode di un villaggio vacanze che sta al di là del boschetto ed in questo periodo è chiuso".
Credo di non aver detto nulla ma la mia espressione deve essere stata eloquente perché si chiuse la patta e mi disse andiamo. Ed io lo ho seguito come un bravo cagnolino, pronto a diventare la sua cagna.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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